Se da un lato lo stato d'animo della mostra è stato un po' smorzato rispetto alle edizioni precedenti, dall'altro non ha sminuito l'offerta, sia da parte degli espositori che dal forte e variegato programma di seminari e manifestazioni. Grandi e piccoli gruppi commerciali erano presenti alla fiera, sia in veste ufficiale che come visitatori.
In generale si è evidenziato un dialogo con le associazioni a livello internazionale che rappresentano il mondo della rettifica ed è emerso che “l’asticella si alza sempre di più” e come l’attività di rigenerazione nel comparto industriale rappresenti un mercato significativo ed in continua espansione.
La prima tavola rotonda dell’11 ottobre ha visto l’introduzione del Prof. Ing. Paolo Saluto del Politecnico di Torino che ci ha parlato di 4 necessità fondamentali del mercato in questo momento:
Al termine del suo speech sono stati invitati sul palco per il confronto nella prima tavola rotonda alcuni relatori, ecco alcuni citazioni:
“Il Mercato revisionato è importante non tanto per economicità ma per reperibilità del pezzo…nel tempo siamo riusciti a far crescere il ricambista con persone dedicate e ne è uscito un ponte fantastico tra officina e ricambista”
(Christian Gherarti, CEO DI.pa Sport)
“Solo 9% di autoriparatori possono essere asseverati. Asseverarsi vuol dire avere le norme per poter lavorare, invece penso io che nel ne vado il tema sia esattamente l’Opposto, non tanto formo il meccanico a poter gestire al meglio il prodotto motore bensì affianco il meccatronico con la mia professionalità molto molto specializzata. Queste aziende vogliono essere al fianco ai migliori autoriparatori…”
(Davide Ghioni, CEO Telos Group)
“Il paradigma sta cambiando. L’ Aftermarket frena il cambiamento e ha un tasso di crescita del 5% non solo come volume ma anche come valore. Sta cambiando molto, nel 2040 il veicolo elettrico sarà non solo sui veicoli recenti e coperti da garanzia ma anche su qualche phev più datata e questo va considerato nei termini della manuntenzione e dell’indotto…se così possiamo definirlo, dato che vi è una grande perdita di componenti da motori tradizionali a quelli elettrici.”
(Marco Mosaici, Direttore Aftermarket Networks ARVAL)
Nessun istruttore di scuola guida ci ha mai spiegato se scaldare il motore in inverno fosse una buona pratica o meno. Eppure è capitato almeno una volta a ognuno di noi, durante i mesi più freddi dell’anno, di pensare di accendere il motore e lasciare scaldare la nostra auto, magari credendo che fosse una pratica più indicata per il motore stesso e per i suoi componenti metterci in marcia solo una volta raggiunta una temperatura ottimale...
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